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Una rete di operai che la pensa allo stesso modo si puņ annodare.
La legge finanziaria è un attacco al
lavoro salariato, solo con l'aumento del costo dei servizi abbassa il salario
di fatto spingendo alla povertà, per primi, gli operai.
Basterebbe questo solo dato per scatenare una lotta per travolgere questa legge
e con essa il governo che l'ha proposta ed approvata. Ma non solo, la finanziaria
contiene anche una riduzione della CIGS e della mobilità. Con la crisi
industriale, con le centinaia di migliaia di operai e impiegati licenziati o
sospesi dal lavoro questo è davvero un colpo antioperaio "par excellence".
La cosa curiosa è che se ne è parlato relativamente poco camuffandolo
fra tante altre misure di bilancio. Gli operai non solo devono sottostare alle
alterne vicende del profitto industriale, sfruttati fino all'osso o buttati
fuori come esuberi, ma subire anche la riduzione per legge del già miserabile
sussidio di cassa integrazione e mobilità.
Ebbene contro una legge con questi contenuti,
contro il governo che la sostiene lo sciopero generale che stiamo attuando è
ben poca cosa. Non vale la giustificazione meglio questo che niente.
Contro un governo di questo genere gli scioperi che non mobilitano tutte le
categorie compatte, che vengono annunciati con lunghi anticipi per attutirne
la forza finiranno per stancare gli scioperanti più agguerriti. I gruppi
dirigenti sindacali giocano un gioco pericoloso, da pompieri. Costretti dalla
tensione sociale, che certe misure provocano, dichiarano gli scioperi ma li
svuotano subito, perché non disturbino la quiete pubblica.
Un esempio di questo ruolo di pompieraggio è arrivato come regalo inaspettato a Berlusconi. Il furbo ha tirato fuori gli aumenti del contratto per la scuola, di fatto già concordati, e i sindacalisti hanno abboccato riducendo lo sciopero della categoria ad un'ora soltanto. Un certo Panini della CGIL giustifica questo tradimento degli scioperanti con il fatto di aver dovuto cedere ad una posizione "irremovibile delle altre organizzazioni". Due sono succubi insofferenti della maggioranza, la terza è succube insofferente delle altre due, e il gioco è fatto, sabotaggio dello sciopero dall'interno.
Berlusconi, l'uomo della miseria operaia ha
tanti nemici dichiarati ma anche tanti amici nel sindacato che consciamente
o inconsciamente lavorano per lui.
Ma la responsabilità è tutta nostra, di noi operai. Per bloccare
tutto abbiamo sempre bisogno di un comunicato firmato da Pezzotta ed amici che
non arriverà mai. Forse sarebbe l'ora di iniziative indipendenti, di
scioperi seri, sarebbe l'ora di rompere questa cappa di perbenismo che ci tiene
legati ai sindacalisti compromessi.
Se vogliamo difenderci dall'attacco del governo e cancellare dalla faccia di
Berlusconi quel sorriso da comico di paese.
Associazione per la Liberazione degli Operai
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