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Una rete di operai che la pensa allo stesso modo si puņ annodare.
A dare ancora i soldi alla Fiat di Montezemolo, ma non ne ha
dato già abbastanza e se li sono intascati dirigenti, azionisti e banchieri
mentre gli operai sgobbavano per un salario da fame?
A darli in modo "diverso" intervenendo sulla gestione produttiva degli
investimenti?
Una specie di controllo politico sull'impresa per salvarla dalla crisi. Dovrebbe
farlo il governo Berlusconi, il governo che ha fatto delle libere leggi di mercato
la sua bandiera. Ma un altro governo amico potrebbe
potrebbe ristrutturare
la Fiat come Prodi ha ristrutturato la siderurgia, centomila posti di lavoro
tagliati, fabbriche chiuse, peggioramento dei rapporti di lavoro degli operai,
vendita di nuovo ai padroni che chiamano privati, i Riva, i Thissen
Il governo deve intervenire si chiede e qualcuno vorrebbe addirittura l'introduzione
dei dazi protettivi contro l'auto straniera, un maggior sostegno al patriottismo
economico per difendere il mercato interno e conquistare quelli stranieri. Tutte
le guerre moderne hanno questo inizio, che trova anche comprensione nel "popolo".
Alla fine gli operai vanno a morire contro altri operai per salvare dalla crisi
i profitti dei loro padroni.
La crisi c'è perché non si producono automobili per fare automobili ma per arricchire un padrone, non cambieranno tipo di produzione se non per fare maggiori profitti e non si accontentano di quello che hanno guadagnato ieri, vogliono sempre di più. Chi racconta che le cose non stanno in questo modo racconta solo balle.
Allora? Allora non tocca a noi escogitare illusorie soluzioni
per insegnare ai padroni a fare i padroni, siamo concreti affrontiamo il signor
Montezemolo sul terreno degli operai
* Un rallentamento della produzione con una resistenza generalizzata al TMC2.
* Le fermate produttive della cassa integrazione ordinaria pagate anche dalla
FIAT con un'integrazione salariale.
* Una risposta collegata fra tutti gli stabilimenti di fronte ai ventilati ridimensionamenti.
* Un avviso al governo in carica: gli operai Fiat sono stufi di essere ricattati
con licenziamenti, cassa integrazione e mobilità.
I soldi per sostenere queste rivendicazioni sono depositati nelle tasche degli
azionisti, nei conti delle banche, negli stipendi dei dirigenti, nei contributi
ai sostenitori politici ecc
I debiti della FIAT, che il povero padrone sbandiera tanto sono soldi prodotti
dallo sfruttamento operaio che sono solo passati di mano. Dagli industriali
ai banchieri.
Associazione per la Liberazione degli Operai
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