16 aprile: chi ha vinto?
Hanno vinto i proletari. Il 30 % dei non votanti ,circa 13 milioni, sono il primo partito in Italia.Gli operai costituiscono la grande maggioranza del 30%. I borghesi e la piccola borghesia questa volta sapevano bene per chi votare. Potevano scegliere tra 44 partiti e tre grandi schieramenti, avevano solo limbarazzo della scelta.
Dal grande industriale assistito dallo stato, allartigiano del nord schiacciato dalle tasse, tutti hanno potuto trovare un adeguata rappresentanza, dal centro sinistra alla lega di Bossi.
Gli operai ricattati da sempre erano costretti a scegliere la sinistra per non essere ritenuti responsabili della vittoria della destra. Il ricatto è finito. Sono finite anche le illusioni che una sinistra borghese è preferibile ad una destra borghese. Gli operai hanno riportato una prima vittoria perché si sono liberati dal ricatto e dalle illusioni.
Dovevano andare a votare per i borghesi di sinistra che prima hanno usato i loro voti per conquistare il potere locale e quello centrale e poi li hanno ripagati con aumenti dei prezzi, leggi e decreti che hanno favorito licenziamenti, lavoro precario, allungamento delletà pensionistica. Misure che nemmeno Berlusconi era riuscito ad imporre.
Tra una destra borghese che apertamente proclama di voler stangare gli operai e una sinistra borghese di governo che ha fatto tutto e di più di ciò che la destra non poteva fare, gli operai non si sono fatti incantare nemmeno da Bertinotti.
Non si è forse presentato nelle stesse liste di un governo che ha preso le misure più antioperaie di questi anni, con il capo del suo schieramento che ha tentato un accordo allultimo momento con la Signora"licenziamenti liberi". Lo stesso governo che solo un anno fa bombardò la Serbia per mettere mano sul bottino dei Balcani. Nello scontro tra borghesi ha vinto nettamente il Polo-Lega conto il centro sinistra di DAlema. Otto regioni, tutte quelle del nord e quelle più industrializzate del sud, sono andate a Berlusconi. Sette regioni, tra cui quattro del capitalismo cooperativo da sempre assistite dallo stato, sono andate al centro sinistra. È stata una batosta senza precedenti per DAlema e soci. Del resto cosa potevano aspettarsi.
Gli operai hanno smesso di lacerarsi mentalmente , a forza di votare il meno peggio erano giunti a dare il voto ad ex democristiani, dirigenti dazienda, responsabili di centinaia di migliaia di licenziamenti.
Finalmente operai sempre più poveri hanno smesso di andare a votare e dare il voto a borghesi sempre più ricchi e boriosi.
Riusciranno gli operai a darsi per la prossima volta una propria rappresentanza politica indipendente e imporre un loro candidato a tutti i borghesi che siedono in parlamento? Una rappresentanza operaia che si fonda sullobiettivo dichiarato di voler superare con la forza questa società fondata sullo sfruttamento?
La risposta a queste domande o viene dagli operai stessi o nessuno potrà darla per loro.
Associazione per la Liberazione degli Operai
Sesto S. Giovanni, 19/04/2000
Per contatti: Associazione per la Liberazione degli Operai Via Falck, 44 20099 Sesto San Giovanni (MI)
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