L'IMPERIALISMO RUSSO HA LIBERATO GROZNY
La bandiera dell'imperialismo russo da Domenica 6 Febbraio sventola su uno dei pochi palazzi ancora in piedi della capitale della Cecenia e il presidente Russo Vladmir Putin può annunciare ai suoi compari dell'imperialismo occidentale che l'operazione è riuscita.
Come ai tempi degli zar l'esercito russo è stato impiegato in una battaglia reazionaria contro i popoli del Caucaso. Migliaia di civili Ceceni uccisi, oltre duecentomila deportati.
Nessun borghese nel mondo ha niente da dire. Gli equilibri imperialistici sono salvi. Gli occidentali hanno avuto mano libera per imporsi nei Balcani a spese dell'imperialismo Serbo in cambio i capitalisti Russi hanno potuto schiacciare, con il tacito silenzio dei capitalisti occidentali, l'ormai indipendente Cecenia. La pace e la democrazia borghese sono salve.
I comunisti borghesi italiani ed i pacifisti nazionalisti, al tempo dei bombardamenti NATO sulla Serbia facevano sfoggio di tutta la loro ipocrisia piagnucolando sulla disgraziata sorte della popolazione civile serba, ora non hanno più lagrime per piangere i morti della Cecenia, non hanno neanche il tempo di fingere di organizzare qualche colletta. In silenzio comunisti borghesi e pacifisti esultano. La Russia borghese può tenere testa alla borghesia USA e i borghesi italiani hanno campo libero per i loro affari. La bandiera dei capitalisti russi sventola sulle macerie e sui corpi di migliaia di Ceceni assassinati.
Ma la gioia dei borghesi di tutto il mondo durerà poco. La guerra dei Ceceni per la loro liberazione non è finita. La lotta partigiana da mesi si sviluppa sulle montagne.
Gli operai di tutto il mondo sono gli unici che possono sostenere la lotta per l'autonomia del popolo Ceceno combattendo contro l'imperialismo dei padroni del loro paese.
Associazione per la Liberazione degli Operai