Grazie signora Bonino

Con i referendum sui rapporti di lavoro state facendo una battaglia per la libertà: più libertà di impiegare la forza lavoro come il padrone meglio crede; più libertà di liberarsi, quando e come vuole, degli operai indesiderati.

Una vera campagna per la libertà, per togliere ogni limite sociale alla dittatura dei padroni sugli operai. Ora sulla vostra bandiera potete scrivere: " Per una sempre più libera dittatura del capitale sul lavoro".

Il contrasto con il governo e i dirigenti sindacali è solo sui modi con cui questa dittatura si deve esercitare: col consenso sindacale o senza.

La mobilità, la cassa integrazione straordinaria le sentenze di reintegro non eseguite, non sono già forse libertà di licenziare? Migliaia di fabbriche hanno chiuso ed ogni giorno se ne aggiunge una. Nelle ditte con meno di 15 addetti l'obbligo alla reintegrazione già ora non esiste.

Ma non basta ancora, i padroni vogliono di più. La Confindustria usa i referendum come testa d'ariete, li usa per spingere i propri amici del sindacato e del governo a modificare contratti e leggi, per concedere ai padroni la stessa mano libera che otterrebbero con la vittoria referendaria.

Otterrà anche questo risultato. D’Alema, il furbo, attacca il posto fisso, che è un modo moderno di essere d'accordo con i licenziamenti. I dirigenti sindacali di ogni grado hanno sottoscritto tali e tanti licenziamenti che non faranno fatica ad accettarne ancora e con modalità diverse. E ora non vogliono perdere i privilegi e il potere che gli industriali gli hanno concesso.

Senza parlare di Berlusconi e dei suoi alleati, che vantano di essere arrivati prima degli altri a difendere la libertà di impresa, la libertà di tanti piccoli e grandi dittatorelli che sfruttano ed opprimono nelle loro aziende senza limiti.

In sostanza, tutti pensano, con la Bonino in testa, che la lotta alla disoccupazione passi attraverso una svendita della nostra forza lavoro per rendere appetibile il nostro impiego. Una menzogna. Più sacrifici abbiamo accettato e più siamo stati sbattuti fuori dalle fabbriche, più produzione, più ore di lavoro, meno addetti.

Avanti padroni, avanti signora Bonino e soci, avanti governo e sindacalisti collaborazionisti, più chiara e più libera, senza freni sarà la dittatura dei padroni, più costringerete noi operai a fare una scelta: o fare per tutta la vita i moderni schiavi dei padroni, o liberarci facendo saltare per aria tutta la società fondata sullo sfruttamento.

Grazie signora Bonino, anche i suoi referendum ci spingono verso questa scelta.

Associazione per la Liberazione degli Operai

22/01/2000