AMIANTO: UN ALTRO OPERAIO MORTO ALLA SOFER

Il 16 Marzo, a solo 55 anni, il fisico di Pappone Aldo, un operaio Sofer, non ha retto alle pesanti terapie cui era stato sottoposto nel tentativo di arginare lo stesso male incurabile che da anni sta uccidendo decine di operai di questa fabbrica della morte.

Solo pochi anni fa, era andato in prepensionamento. Non aveva usufruito neanche dei benefici previsti dalla legge del ’92 per gli operai che avevano lavorato con l’amianto. Avrebbe dovuto "godersi" la misera pensione operaia qualche anno prima del previsto. In realtà il suo destino, come quello di tanti altri suoi compagni, era già segnato. Non gli sarebbe stato dato di vivere una normale vecchiaia, non avrebbe avuto la possibilità di godersi i nipoti. I prepensionamenti precedenti e l’accordo-pilota del ’94, tanto decantato dal sindacato, sono stati solo un tragico e cinico modo per risolvere i problemi dell’azienda di esubero di personale e al tempo stesso per isolare ed allontanare dalla fabbrica quanti più casi possibili di morti premature.

La speranza era ed è che gli operai muoiano uno ad uno, alla spicciolata e nell’indifferenza generale.

Quali controlli sanitari sono stati predisposti per gli operai prepensionati? Nessuno!

E’ interesse di tutti, sindacati, padroni, partiti, che il silenzio cali su questa strage di enormi dimensioni.

UN ALTRO OPERAIO E’ MORTO DI AMIANTO

Padroni, avvocati, medici asserviti, cercheranno anche questa volta di dimostrare il contrario. Tireranno in ballo le sigarette, lo smog, lo stress. Ma la verità è sotto gli occhi di tutti: oltre quaranta operai Sofer morti di tumori polmonari e pleurici!

UNA STRAGE

Ma la "Legge", così pronta ad arrestare anche chi "ruba" una sola scatoletta in un supermercato, è impotente. Nessun colpevole può essere individuato.

Le leggi non sono fatte per perseguire i padroni, servono solo a garantire lo sfruttamento operaio.

Associazione per la Liberazione degli Operai

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