SINDACATO "TESTIMONE" DEI PADRONI

All’ALENIA di Pomigliano diverse centinaia di dipendenti stanno facendo causa all’azienda perché non sono stati rispettati gli accordi del '93 e del '95 sulla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) e la mobilità. Per evitare di perdere queste vertenze legali la direzione aziendale ha chiesto al sindacato confederale di sottoscrivere un verbale dove si afferma che gli accordi sono stati tutti rispettati, compresi quelli della CIGS e la mobilità. Ne consegue che i lavoratori che hanno intentato la causa hanno torto e devono perdere la causa.

La CGIL, la CISL e la UIL nazionali hanno subito firmato, come pure la FIM e la UILM regionali.

La FIOM regionale, sotto pressione da parte di alcuni delegati di fabbrica è stata costretta a non firmare. Resta il fatto che, in sede di giudizio, le firme dei nazionali avranno un peso determinante.

La stessa FIOM campana, pur non firmando, non ha negato il rispetto dell’accordo da parte dell’azienda ma, tramite il suo segretario organizzativo regionale Mascoli, ha affermato che il sindacato non può esprimersi, ma che la scelta degli addetti per la CIGS e per la rotazione "è una prerogativa assolutamente aziendale". Vale a dire: l’azienda ha ragione, ma io non glielo sottoscrivo.

Questa di Pomigliano è una dimostrazione esemplare sull’assoluta appartenenza dei confederali al campo dei padroni. Non solo hanno svenduto gli operai con gli accordi del 93 e del 95, condannandone migliaia al licenziamento, ma anche in un avvenimento secondario, come è una causa aziendale, prendono immediatamente le parti dell’azienda.

Solo in Campania, nelle ristrutturazioni del '93 e del '95, il gruppo ALENIA ha ridotto gli organici da 10.000 a 6.000. A Pomigliano i dipendenti sono passati da 5.000 a 2.700. Tra gli operai qualcuno ancora pensa che è vero che il sindacato non è granché, ma nei momenti di crisi serve a rendere meno duro il prezzo da pagare nelle ristrutturazioni.

Chiediamoci: serviva veramente un sindacato per perdere tutto questo?

Serviva mantenere con le tessere una massa di funzionari parassiti, un enorme apparato burocratico per perdere oltre 4.000 posti di lavoro in Campania?

E’ tempo di finirla con le illusioni. Basta con gli oppositori fasulli dei padroni. Basta con i Ferrara, che grazie alla lotta (perdente) degli operai ALENIA, ha fatto carriera nella segreteria nazionale. Basta con gli specialisti del gioco delle tre carte alla Mascoli.

Gli operai possono reagire ai padroni solo facendo in proprio.

Gli operai oggi sono senza una propria organizzazione. In queste condizioni non solo è difficile reagire allo sfruttamento e ai ricatti padronali e sindacali, ma è impossibile costruire un movimento per liberarsi dai padroni. Gli operai che cominciano ad aprire gli occhi devono discutere tra loro su cosa fare e a muoversi per organizzarsi.

Altri operai hanno già cominciato a farlo nell'Associazione per la liberazione degli operai.

Una rete di operai che la pensa allo stesso modo si può e si deve annodare!

 

Associazione per la Liberazione degli Operai

Per contatti: Associazione per la Liberazione degli Operai - Via Falck, 44 - 20099 Sesto S. Giovanni (MI)

ftp. 02/02/1998


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