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Letture di Marx ed Engels

Una lettura collettiva

Il problema non č attualizzare Marx o il suo "compare" Engels, inventarsi chissā quale diavoleria per renderli attraenti ai moderni. Marx ed Engels sono vissuti centocinquant'anni fa, i loro scritti hanno fatto epoca "ma sono passati di moda, abbandoniamoli alla critica roditrice dei topi" - dicono tanti ex marxisti - "come loro stessi avevano fatto per il manoscritto sull'ideologia tedesca, mai pubblicato dagli autori. Caliamo il sipario, si occupino dei loro scritti gli addetti all'archeologia politica ed economica".

Ma noi siamo operai, scontenti, delusi, costretti a lavorare per quattro soldi sotto il dispotismo del padrone. Per molti questa situazione č diventata insopportabile, non ce la facciamo pių, dobbiamo cercare una via d'uscita, collettiva.
Dove cercare se non nella storia, negli atti concreti degli operai venuti prima di noi che hanno tentato di ribellarsi? Come si organizzarono e perchč furono sconfitti? Noi, gli operai, abbiamo costituito nel lontano 1864 una prima organizzazione internazionale, ne facevano parte operai tedeschi, francesi, inglesi ed anche italiani. Un'organizzazione con sede centrale a Londra e le sezioni nei diversi paesi. Gli operai di tutta l'Europa affrontavano cosė i padroni ed i governi, con un'organizzazione ed una lotta comune. In pochi anni questa associazione divenne una potenza e dovette scontrarsi con la repressione dei governi, fronteggiare manovre per non disgregarsi. Finė la sua esistenza negli Stati Uniti dove il Consiglio Generale si era trasferito, un riconoscimento finale al formarsi, nel nuovo mondo, di una giovane potente classe operaia. La ricerca sui primissimi passi di questa associazione degli operai ci ha portato, guarda caso, direttamente a Marx, alle sue lettere ad Engels, abbiamo trovato il signor Mazzini con i suoi emissari.
Non č un esercizio per attualizzare le pagine di Marx, siamo noi che per poter proseguire dobbiamo tornare indietro, ripercorrere a ritroso la nostra storia, ed imparare.

 

Martedì, 15/01/08 International Association of Workingmen

Gli scritti che abbiamo letto collettivamente, alla prima riunione operaia di martedì sera a Sesto San Giovanni sono cinque.
Iniziamo da una nota di poche righe del curatore e traduttore della Storia documentaria della Prima Internazionale, Gian Mario Bravo. Finalmente un'autorevole affermazione che il nome dell'organizzazione era "Associazione Internazionale degli Operai" (AIO) e non dei "lavoratori" come poi la si è voluta spacciare per annacquarne i contorni di classe.
Seguono tre lettere, quella del 4 novembre 1864 da Marx ad Engels, la risposta di Engels del 7 ed ancora Marx il 14 dello stesso mese. Si raccontano i primi passi dell'Associazione, i problemi incontrati da Marx per la stesura del documento fondativo, il ruolo di quel "somaro" di Mazzini tramite il suo emissario "il maggiore Wolff".
Abbiamo aggiunto altre due corrispondenze sullo stesso tema, scritte nello stesso giorno, il 29 Novembre la prima a Weydemeyer e la seconda a Lion Philips.
Per i documenti ufficiali abbiamo scelto gli Statuti dell'Associazione Internazionale degli Operai approvati al congresso di Ginevra, dal manoscritto di Marx e Lafargue del 1866. Sono molte le versioni di questi Statuti, con leggere modifiche, questa ci è sembrata la più autorevole.
Infine il Quarto rapporto annuale del Consiglio Generale dell'Associazione Internazionale degli Operai. Lo scritto è ancora di Marx, e fu letto, dal delegato francese Dupont, al congresso di Bruxelles del settembre 1868. Un resoconto preciso sulla lotta in atto, in Europa, paese per paese, fra classe operaia e capitale, fra governi borghesi e Associazione Internazionale. La lettura del testo va corredata con le note che riportano le piccole varianti introdotte nelle diverse edizioni rispetto a quella tedesca, poca roba, ma danno già l'idea di un lavorio per rendere meno "cattivi" i giudizi di Marx sui governi europei e la loro azione antioperaia. In fine, il rapporto si chiude sul legame esistente fra Associazione internazionale e classe operaia, fra lo sviluppo dell'organizzazione e il progresso storico della classe "che racchiude nel suo grembo la rigenerazione dell'umanità".

Nota di Gian Mario Bravo
Lettera Marx a Engels 4/11/1864 e risposta di Engels a Marx 7/11/1864
Lettera Marx a Engels 14/11/1864

Lettera Marx a Weydemeyer 29/11/1864

Lettera Marx a Lion Philips 29/11/1864
Statuti AIO, manoscritto Marx-Lafargue 1866

Quarto Rapporto annuale dell'AIO settembre 1868

 

Martedì, 29/01/08Fusione tra i lassalliani e il Partito Operaio Sociademocratico

I testi scelti per la lettura collettiva di Martedì 29 gennaio sono gli scritti in cui Marx ed Engels esprimono la propria contrarietà al programma sul quale si sta realizzando l'unificazione dei due partiti che, nella Germania della seconda metà dell'ottocento, fanno riferimento agli operai. Siamo nel Maggio del 1875 a pochi giorni dall'inizio del congresso di Gotha che formalizzerà la fusione. I soggetti sono il partito di Eisenach, dal nome della città in cui è fondato, i suoi capi sono Bebel e Liebknecht, in stretto contatto con Marx ed Engels e il gruppo lassalliano della Società Generale degli Operai Tedeschi diretto da Schwitzer. Nel 1875 l'Associazione Internazionale degli Operai aveva quasi cessato di esistere, viene sciolta tre anni dopo nel congresso di Filadelfia negli Stati Uniti. In ogni paese, gli operai che si sono formati nell'ambito dell'Associazione internazionale, che hanno preso parte ai grandi scontri con le tendenze anarchiche, hanno ora gli strumenti politici e teorici per costituirsi in partito politico.Si apre la fase della definizione programmatica degli intenti e degli interessi degli operai rispetto a tutto il sistema sociale.
Per quanto si ripeta che "vale molto più un passo del movimento reale di una dozzina di programmi" Marx ed Engels intervengono senza mezze misure sul programma di unificazione e ne fanno carta straccia, minacciano di rompere ogni rapporto di partito se passerà in quella forma.
Engels scrive a Bebel il 18 marzo del 1875 una lunga lettera in cui sono esposte in modo sommario le note critiche. Bebel è un operaio, nato nel 1840, quando riceve queste note ha 35 anni. Deputato al parlamento tedesco a 27. A 32 anni rifiuta di votare i crediti di guerra e viene messo in galera per alto tradimento, esce due anni dopo per il congresso di unificazione. E'una nuova generazione di operai su cui Marx ed Engels puntano per la lotta di partito, Engels ha nel 1875, 55 anni mentre Marx ne ha 57.
La lettera di Marx a Bracke è del 5 maggio, contiene le famose "Note in margine al programma del partito operaio tedesco" con una premessa sul loro utilizzo. Ritroviamo le critiche già abbozzate da Engels ma in una forma piu compiuta e la richiesta esplicita di farle pervenire a tutti i capi del partito. Bracke è ancora più giovane di Bebel, ha 32 anni.
Lo scritto rimase nel cassetto per quindici anni, fu pubblicato da Engels nel 1890 contro il parere dei capi della socialdemocrazia tedesca. Viene pubblicato con il titolo originale "Randglossen zum Programm der deutschen Arbeiterpartei", solo più tardi diventerà e sarà conosciuto come "Critica al programma di Gotha". Preferiamo presentarlo col titolo originario, si ha immediatamente l'idea di un'intervento su un programma di partito, e per giunta di un partito che fa espressamento riferimento agli operai.
Se si pensa con quanta approssimazione, con quante frasi fritte e rifritte si compongono i programmi dei partiti che dicono di rappresentare i "lavoratori" si capisce quanto lavoro demolitorio sia necessario fare, sulle tracce di Marx e del suo "compare" Engels. Il programma del partito operaio di oggi passa ancora da qui.

Lettera di Engels a Bebel 18/3/1875
Lettera di Marx a Bracke 5/5/1875
Note in margine al programma del partito operaio tedesco.

Martedì, 19/2/08Composizione di classe e partiti - La situazione in Italia

L'Associazione Internazionale degli Operai in Italia. Il segretario per l'Italia presso il Consiglio Generale è Friedrich Engels, degli scritti che abbiamo scelto due portano la sua firma mentre il terzo è un lavoro comune assieme a Marx ed altri. Il primo è la richiesta di rettifica del verbale della riunione del Consiglio Generale del 5 marzo redatto "a modo suo" da Heils membro del Consiglio stesso e pubblicato sul giornale Eastern Post il 9 marzo. Engels alla riunione del 12 ne chiese espressamente la rettifica che verrà pubblicata sul giornale il 17 marzo 1872. Poche righe ma già si intravedono le questioni fondamentali, la necessità dell'attività politica degli operai e le figure sociali che ne impediscono lo svolgimento. La difficoltà del Consiglio di entrare direttamente in rapporto con gli operai in Italia per la semplice ragione che sia la corrispondenza, sia i giornali si trovavano in mano "ad elementi di origine borghese: avvocati, medici, giornalisti, ecc.". Gli stessi temi saranno ripresi nel secondo scritto tratto da un opuscolo pubblicato a Londra ed Amburgo nell'agosto del 1873 dal titolo "L'Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista e l'Associazione Internazionale degli Operai". Redatto da Marx ed Engels con la partecipazione di Lafargue; si tratta di un lungo testo ove si esamina, paese per paese, il lavoro segreto di Bakunin e i suoi seguaci per impossessarsi dell'Internazionale. Il lavoro viene fatto su incarico del Congresso dell'Aia dell'anno precedente e appare, la prima volta, a firma della commissione che ha ordinato e raccolto il materiale. Noi leggiamo la parte che riguarda l'Italia, è sorprendente, ritroviamo tutti i metodi del fare politica che conosciamo bene, ma non solo, nello scritto non c'è spazio per lamentele morali su raggiri, doppi giochi, scambi di favori, ma solo la descrizione precisa delle classi e degli elementi di classi che producono "naturalmente" il tipo politico della piccola e media borghesia italiana nel momento in cui la sua sicurezza economica va in crisi o lotta per affermarsi. L'ultimo " In Italia" è un articolo di Engels pubblicato sul giornale Vorwärts n° 32 del 16 marzo 1877. La svolta tanto attesa e perseguita è alle porte, è maturo il superamento, anche in Italia, delle chiacchiere cospirative, della fraseologia con molto fumo e poco arrosto, dell'influenza bakuniana. La possibilità di questo superamento è spiegata nello sviluppo della grande industria e nel formarsi di una nuova classe operaia. Il rapporto fra tendenze politiche e composizione di classe è qui svolto con precisione, sarà molte volte dimenticato e mascherato negli anni a venire, "gli avvocati senza cause" faranno di tutto per dirigere dal loro punto di vista gli operai, faranno alleanze anche con gli strati operai privilegiati ed imborghesiti, alla fine seppelliranno queste pagine di Engels "troppo meccaniciste e superate". Forse oggi, una nuova svolta si sta preparando, gli operai che rileggono queste pagine si ricollegano, a più di cento anni di distanza, al Consiglio Generale della prima internazionale e lo fanno questa volta senza intermediari.  

Da un resoconto di Engels al Consiglio Generale 12/3/1872
Opuscolo di Marx-Engels - Londra-Amburgo agosto 1873
Articolo di di Engels su "Vorwärts" n. 32 - 16/3/1877

Martedì, 11/3/08Lettere di Engels

 

Lettera di Engels a Bebel 24/01/1893
Lettera di Engels a Lafargue 27/06/1893
Lettera di Engels a Lafargue 22/11/1894
Lettera di Engels a Liebknecht 24/11/1894
Lettera di Engels a Fisher 08/03/1895
Lettera di Engels a Kautsky 01/04/1895

   
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