Inchiodare i saltimbanchi
A Roma si manifesta contro il governo Prodi-Bertinotti.
Le richieste sono sempre le stesse: il lavoro, contro le privatizzazioni, contro i tagli allo stato sociale, le leggi liberticide ....
I fiancheggiatori di Rifondazione di ieri, fanno gli oppositori di oggi. Senza problemi i soliti saltimbanchi politici sono allopera.
Il tempo di inchiodare al suolo i saltimbanchi è arrivato.
Il comunismo di Rifondazione è il modo dei borghesi di fare i comunisti: addolcire la pillola che gli operai devono digerire ed usare la loro potenzialità di lotta per contrattare posti di potere.
La finanziaria impone altri sacrifici, le pensioni comunque verranno ritoccate, la promessa delle 35 ore, se mai un governo dei borghesi riuscirà a mantenerla, si risolverà in un consumo più flessibile della forza-lavoro.
E matura la lotta contro il comunismo dei borghesi, contro i cosiddetti governi amici e tutto questo armamentario che avvolge gli operai in un abbraccio soffocante in cui si trovano banchieri, industriali, intellettuali borghesi, preti e leccapiedi.
Il comunismo operaio misura le chiacchiere dei Bertinotti, le misure del governo Prodi sulla propria pelle e scopre che il capitale è sempre più dispotico, più potente e costringe gli operai a piegare sempre più la schiena con salari più bassi.
Il comunismo operaio può svilupparsi e rafforzarsi solo se fa fuori il comunismo dei borghesi, lultima copertura della società della schiavitù operaia che Rifondazione, partito alleato di un governo dei padroni, ha messo in atto in Italia.
Alla solita litania "se non ci fosse Bertinotti ...", bisogna rispondere che se ci fosse stata una organizzazione indipendente degli operai, addestrata a lottare contro il capitale, ogni attacco alla condizione operaia poteva trasformarsi in una resa dei conti con il sistema fondato sullo sfruttamento.
Se la resa dei conti con il comunismo dei borghesi va fatta non serve né un elenco di rivendicazioni, né un nuovo, piccolo sindacato, ma lorganizzazione degli operai in classe, lorganizzazione di un partito politico indipendente.
Non chiediamo di impegnarsi in questa opera ai rappresentanti della piccola borghesia rovinata dalla crisi, ai vecchi sovversivi parolai, a quelli che, alla nascita di Rifondazione, corsero subito nelle sue fila spacciandola per comunista.
Alla gioventù operaia chiediamo di collegarsi, di costituirsi in organizzazione, di lottare per la propria liberazione dalla schiavitù del lavoro salariato.
Agli elementi delle classi superiori, che il sistema spinge alla miseria, a quelli che la crisi ha tagliato definitivamente i piccoli privilegi di ieri ricordiamo: solo la liberazione degli operai sarà la loro liberazione.
Dalla organizzazione indipendente degli operai hanno tutto da guadagnare.
Una rete di
operai che la pensa allo stesso modo si può annodare.
Collegarsi, scrivere, inviare messaggi.
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